Cavallo di battaglia del mio primo corso semiserio di cucina siciliana “Sulle tracce di Montalbano”, chiamateli arancini (alla maniera di Camilleri) o arancine, non hanno bisogno di presentazione.
Questa ricetta è un omaggio alla zia Antonella perché in famiglia, mi perdoneranno mamma e zie, è senza dubbio la regina degli arancini. Spero che i miei assomiglieranno almeno un po ai suoi!
- Difficoltà: difficile
- Preparazione: 2 ore circa
Ingredienti per 8 arancini:
per il ragù:
- 200 gr di carne trita mista (vitellone e maiale)
- un cipollotto
- un gambo di sedano
- 0,5 l di passata di pomodoro
- 100 gr di pisellini
- vino rosso per sfumare
- olio/sale/pepe
per il riso “alla milanisa”:
- 400 gr di riso per risotto
- un cipollotto
- un sedano
- brodo
- vino bianco per sfumare
- olio/burro/sale/pepe
- parmigiano
per la finitura:
- farina 00
- pangrattato
- 1 albume
- 100 gr di caciocavallo
Per prima cosa preparate il ragù: tritate e soffriggete in padella la cipolla, il sedano e la carota.
Aggiungete la carne trita, fatela rosolare e sfumate con il vino rosso.
Quando il vino sarà evaporato aggiungete la passata di pomodoro. Salate e pepate.
A metà cottura aggiungete i pisellini. Fate cuocere per circa mezz’ora, senza coperchio. Il ragù deve risultare molto denso. Se non lo è potete aggiungere un cucchiaio di farina che aiuterà ad addensare.
Nel frattempo preparate il riso “alla milanisa”: in una seconda padella fate appassire con poco olio la cipolla e il sedano tritati. Aggiungete il riso e fate rosolare 3-4 minuti.
Sfumate con il vino bianco e aggiungete il brodo poco alla volta e fate cuocere.
A fine cottura togliete dal fuoco e mantecate con una noce di burro e del parmigiano. Fate raffreddare il riso su una spianatoia.
A questo punto non vi resta che comporre gli arancini: formate con le mani una concetta di riso compatto, al centro disponete un cucchiaio di ragù e dei cubetti di caciocavallo. Richiudete la sfera di riso e compattate l’arancino con le mani.
Passate ogni arancino nella farina, nell’albume e nel pangrattato eliminando gli eccessi.
Friggete in olio bollente fino a farli diventare dorati
Servite ancora caldi
e mangiate con le mani!